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Sud
America
Le interazioni dei migranti italiani con i paesi che li ospitano e le cause differenti dei flussi creano comunità eterogenee, tanto ieri quanto oggi

Non è un caso che le radici degli italiani in Sud America siano nella storia di fine Ottocento, un momento storico in cui l’emigrazione italiana era motivata soprattutto da necessità economiche e dalla speranza di un futuro migliore per i propri figli. In Brasile, in Argentina e in Cile gli italiani vanno in terre ancora inesplorate e creano delle colonie peculiari, spesso isolate non solo dalla madrepatria ma anche dal resto del paese. Mantengono tradizioni e perfino dialetti che scompaiono nel resto del mondo. Nelle capitali e nelle grandi città, come Buenos Aires e San Paolo, alcuni italiani diventano operai, altri commercianti, altri ancora imprenditori che man mano si inseriscono nelle maglie della società locale, ne diventano colonne portanti: famiglie come i Matarazzo in Brasile saranno centrali allo sviluppo di questi stati. Alcuni paesi hanno attirato una migrazione di massa, in parte organizzata tramite accordi tra i paesi o con l’intermediazione di società e agenti di migrazione. La nuova migrazione non è più di massa, sia perché le opportunità offerte da paesi come l’Argentina sono diminuite notevolmente, sia perché migrare è diventato molto più difficile rispetto ai paesi di Schengen. È una comunità comunque in rapida crescita ma più consapevole, che nella maggior parte dei casi sa cosa vuole e sa cosa cerca.


Gli italiani di San Paolo
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La capitale del Talian
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L'Ospedale degli Italiani a Buenos Aires
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Italiani alla fine del mondo
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L'Osservatorio nel Deserto di Atacama
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Pompa Italia - I vigili del fuoco volontari italiani
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